L’unità di un’opera (e la sua originalità) si misura anche dai supporti tecnici: la poetica della Sampaolesi si avvale di rime, da quella facile a talora martellante (come in Estrema latitanza) a quella tronca o sdrucciola, es. ‘immergono emergono’ (Fili) rima ricca desinenziale. Il taglio generale dei testi è libero, poiché non impone le rime, che nascono invece per logica espressiva. In Lacrime fasulle si ha antanaclasi: ‘avrei potuto amare’ (v. 9) ‘delle mie sofferenze amare’ (v. 14). La cantabilità del verso deriva dalla scelta di un lessico che in più casi si avvicina al ritmo musicale.
Recensione a cura di Luciano Nanni
Pubblicata su: Literary nr.12/2008
http://www.literary.it/dati/literary/nanni/le_piume_del_fato.html
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